SIEGFRIEDSDORF DIXIELAND BAND
IT
il primo film lungometraggio di Cesare Mangiocavallo.
Dopo alcuni cortometraggi homemade, filmati tra i 12 e i 16 anni, nel 2017 all'età di 17 anni ha ideato il suo primo lungometraggio, le cui riprese sono terminate nei primi mesi del 2019.
Il film, tranne alcune fasi terminali di post-produzione, è stato interamente scritto, sceneggiato, diretto, girato, montato, coordinato e prodotto da Cesare Mangiocavallo.
Il cast è composto in gran parte da attori non professionisti, scelti il più delle volte tra personaggi particolari incontrati casualmente e di cui si è poi persa ogni traccia.
Il soggetto è molto liberamente ispirato al particolare contesto che si era creato nel campo di concentramento nazista di Theresienstadt durante la Seconda Guerra Mondiale. In quel lager, destinato soprattutto alla reclusione di intellettuali e artisti scientificamente sfruttati dal regime a fini propagandistici, accaddero dei noti eventi storici che hanno coinvolto alcuni musicisti i quali hanno vissuto l'illusione di poter ricostruire il proprio mondo di libertà e di successo.
Tali eventi hanno eccitato la fantasia dell’autore del film che è anche un musicista di jazz, studente e concertista appassionato e sensibile. Cesare ha avvertito il bisogno di viaggiare sull’onda della dicotomia tra la concreta tragicità della prigionia e l’evanescente ma potente leggerezza della musica, con tutto ciò che di surreale può scatenarsi. Il lager immaginario di Siegfriedsdorf, un silenzioso microcosmo fuori dal mondo, è evidentemente una scenografia instabile, fatta di quinte teatrali che oscillano in balia del vento.
Il motivo di un crowdfunding
Il percorso di questo film nei festival internazionali sarà lungo e impegnativo anche dal punto di vista economico (quasi la totalità dei festival richiede una tassa di iscrizione).
I festival cinematografici, in Italia e all'estero, sono numerosi. Si tratta di individuare quelli più vicini all'estetica del film e fare iscrizioni a tappeto.
Il mio obbiettivo è che il film venga visto ed apprezzato dal maggior numero di appassionati di cinema e perciò sto chiedendo il vostro aiuto.
SINOSSI
Un violinista deportato nell’immaginario lager di Siegfriedsdorf, privato del suo violino e costretto a lavorare nella falegnameria del campo, trasforma un lungo segaccio in uno strano ma affascinante strumento musicale.
Con i suoi ostinati tentativi di riappropriarsi del mondo musicale ed estraniarsi dal contesto, egli finisce per suscitare l'interesse del comandante tedesco il quale gli ordina di formare una piccola orchestra insieme ad altri reclusi.
Al musicista viene pertanto concesso di suonare ancora, in un crescendo di approvazione, ma sarà costretto a farlo nelle drammatiche situazioni che il campo di concentramento impone.
Credits
Regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia, montaggio, musiche originali:
Cesare Mangiocavallo
In coproduzione con Thalia Group
Suono in presa diretta:
Francesco Guerrieri
Sound design, mix e doppiaggio:
Suoni Lab srl
Cosmin Sandu, Riccardo Cimino, Cesare Mangiocavallo
Attori principali:
Francesco Mirabella, Roland Mertens, Caterina Gramaglia, Bruno Petrosino, Diego Roncalli Vincenzo Brutti.
DATI TECNICI
Anno di produzione: 2019
Genere: fiction
Lingua: tedesco, ceco, rumeno
Durata: 80 minuti
Formato: 16/9
Suono: surround 5.1
Links
Presentazione del film al Senato: Convegno ‘I giovani del 2000 e l'Olocausto'
https://www.youtube.com/watch?v=-v-lfRAVhiw&...
Discorso del Presidente Casellati alla presentazione del film
http://www.senato.it/4519?atto_presidente=5401
Articolo di Francesca Joppolo (Wall Street International Magazine)
https://wsimag.com/it/spettacoli/59822-il-momen...
Articolo di Francesca de Carolis (Remocontro)
https://www.remocontro.it/2019/12/29/siegfrieds...
Articolo di Shalom
https://www.shalom.it/blog/news-in-italia-bc171...
ENG
The first feature film by Cesare Mangiocavallo.
After some homemade short films, produced between 12 and 16 years old, in 2017 at the age of 17 he created his first feature film, whose shooting ended in early 2019.
The film, except for some final post-production phases, was entirely written, scripted, directed, filmed, edited, coordinated and produced by Cesare Mangiocavallo.
Most of the cast is composed of non-professional actors.
The screenplay is freely inspired by actual events that happened in the Theresienstadt Nazi concentration camp during World War II. In that lager, used above all for the imprisonment of intellectuals and artists scientifically exploited by the regime for propaganda purposes, some well-known historical events took place, involving musicians who experienced the illusion of being able to rebuild their world of freedom and success.
These events excited the imagination of the filmmaker who is also a passionate and sensitive jazz musician, student and concert performer. Cesare felt the need to explore the dichotomy between the concrete tragedy of imprisonment and the evanescent but powerful lightness of music, with everything surreal that can break out. The imaginary lager of Siegfriedsdorf, a silent microcosm outside the world, is an evidently unstable scenography, made of a theatrical set oscillating with the wind.
The reason for a crowdfunding
The path of this film in international festivals will be long and challenging also from the economic point of view (many festivals require an entry fee).
There are a large number of film festivals in Italy and around the World so I have to find those which are closest to the aesthetics of the film and make numerous submissions.
My goal is that my film will be seen by the greatest number of people who enjoy cinema, therefore I'm asking for your help.
SYNOPSIS
A violinist, deported to the imaginary lager of Siegfriedsdorf, deprived of his violin and forced to work in the carpentry of the camp, transforms a long saw into a strange but fascinating musical instrument.
With his obstinate attempts to regain possession of the musical world and alienate himself from the context, he ends up arousing the interest of the German commander who orders him to form a small orchestra together with other prisoners.
The violinist is therefore allowed to play again, with growing approval, but will be forced to keep playing in the dramatic situations that the concentration camp imposes.